martedì 24 marzo 2009

Il giornalismo questo sconosciuto.

Volevo scrivere di questa notizia nel fine settimana ma poi cause di forza maggiore mi hanno tenuto lontano dal mondo dell'informazione. Che cosa? Diciamo che ho preferito andare a ballare la polka invece di passare il pomeriggio a scrivere sul blog.
Ma veniamo al dunque. Una delle mie fonti di informazione preferita sugli Stati Uniti è il Daily Show, dategli un occhiata se vi capita: pungente ma pieno di verità.
Definirei il conduttore Jon Stewart come un Marco Travaglio con il sorriso. Ma insomma, quello che voglio dire è che Stewart ha avuto come ospite la settimana scorsa Jim Cramer, il conduttore di Hot Money, una trasmissione seguitissima che si occupa di finanza e investimenti. E' prodotta dal network CNBC, che forse qualcuno ricorda perchè un po' di tempo fa La7 trasmetteva informazioni sui mercati presi dalla CNBC, quella con una coda di pavone stilizzata come simbolo (non saprei come descriverla altrimenti).
Per essere gentile con le parole, Jim Cramer è stato esposto al publico ludibrio per tutte le cagate che ha detto durante il suo programma. Un esempio? Davanti alla domanda se bisognasse ritirare i propri investimenti da Bear Stearns, l'amico Jim si pronunciava in un sonoro no, no e ancora no. Bear Stearns è solida. Quattro giorni dopo il titolo crollò da 60 a 2 dollari per azione.
Le domande di Stewart erano dirette, precise e pungenti. In poche parole, l'accusa era quella di aver giocato con i risparmi di milioni di statunitensi che si erano fidati dei consigli di Hot Money, e che sono rimasti fregati. Messo alle strette dalla semplice domanda: ma voi non potevate prevedere quato stava accadendo? Jim risponde che "beh, si si poteva immaginare ma noi dicevamo quello che i mercati volevano sentirsi dire".

Concludo perchè il post è ormai troppo lungo. L'intervista è stata un esempio di giornalismo serio, diretto e inquisitorio come pochi. Hot Money è forse un capro espiatorio dato che i colletti bianchi di wall street non verrano mai in tv? Forse, ma la popolarità del Daily Show è forse la migliore medicina nei confronti di un'informazione assuefatta e pronta ad accettare tutto senza ragionare.

Qualche cosa di simile in Italia? Io non ne conosco ma se le trovate, fatemi sapere.

sabato 21 marzo 2009

Che Ponzimonio!!!

Il sito della Rueters presentava ieri un articolo dal titolo: "Autorità USA alle prese con un rampante Ponzinomio". Assodato che quest'ultimo non è un'erba per condire l'arrosto della domenica, ma è un neologismo che descrive una situazione di caos finanziario con una prolificazione di schemi ponzi.
Il Signor Ponzi era un immigrato italo americano, famoso per il suo approcio fantasioso ai mercati finanziari.
Per farla breve, l'Autorità per il controllo dei mercati finanziari (SEC) ha annunciato che nei primi tre mesi di quest'anno sono state scoperte più truffe finanziarie che in tutto il 2008. La gente ora è più cauta e inizia a usare il cervello quando si sente offrire investimenti con ritorni al di sopra dei valori di mercato.
E' una cosa buona? Non lo so, a me pare tanto che il lupo non abbia perso il pelo e tantomeno il vizio. La speculazione rimane sempre li dietro l'angolo e le autorità non intervengono negli Stati Uniti ma nemmeno in Europa, e immaginate cosa possiamo pensare dell'Italia.
E' come se si volesse riparare il Titanic con qualche cerotto, se va bene, procrastiniamo l'affondamento, ma nulla più.
Anche la nuova amministrazione americana, passata la sbornia della novità, non sembra davvero offrire nulla di nuovo.
Staremo a vedere!
Buon Ponzi a tutti

lunedì 2 marzo 2009

Prendiamo loro le impronta!!!

Eh,eh la notizia è troppo bella per lasciarsela scappare. Ovviamente io non ne ho trovato traccia sui quotidiani italiani. La BBC raccontava oggi che il governo Berlusconi sta tentando di far passare una legge per la schedatura con tanto di impronte digitali per...i parlamentari...si avete capito bene...Per evitare i pianisti e i loro concerti, si pensa di introdurre il sistema delle impronte digitali per le votazioni in parlamento.
Ovviamente le critiche non sono mancate e molti parlamentari sono già insorti dicendo che la cosa va contro la loro privacy o che questo sistema li costringerebbe a trascorrere troppe ore in aula per le votazioni...no dico, è o non è il loro lavoro?
La BBC chiude con una nota di velata ironia di quelle che piacciono a me. Dice infatti che una delle ragioni per cui alcuni parlamentari forse non vogliono la schedatura è che le forze dell ordine hanno gia le loro impronte per passati crimini e condanne varie, e dunque questi onesti servitori dello stato non se la sentono di dover essere schedati per una seconda volta.

Per chi volesse leggersi l articolo: http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/7919235.stm

Buona impronta a tutti